Storie italiane, la missione concreta e coerente di Eleonora Daniele: “Noi le nostre storie non le abbandoniamo”
Eleonora Daniele al timone di “Storie italiane”, la recensione della prima puntata di lunedì 11 settembre 2023
La prima puntata di Storie italiane condotto da Eleonora Daniele conferma quello che, da sempre, è il fil rouge che caratterizza la missione stessa del programma, più volte sottolineato dalla conduttrice: “Noi le nostre storie non le abbandoniamo“. Lo ricorda anche nel corso di questo esordio di inizio stagione e lo conferma fin dall’apertura della diretta, con gli aggiornamenti legati alla storia della scomparsa della piccola Kata, a tre mesi da quel 10 agosto, quando la bimba sparì nel nulla dall’ex hotel Astor di Firenze.
Quello che caratterizza spesso la cronaca odierna è l’attenzione mediatica su un caso specifico che appassiona o turba l’opinione pubblica. Per giorni intere o settimane si segue un caso, tutti parlano di uno specifico avvenimento fino a quando, purtroppo, una notizia “più grave” o sconvolgente oscura la precedente o la mette in secondo piano.
Il tempo è tiranno, i casi di cronaca -purtroppo- aumentano sempre più e riuscire a seguire e dare aggiornamenti su tutte le vicende trattate diventa complicato. “Storie italiane”, invece, punta apertamente a questo e lo ribadisce. Per questo motivo si sceglie di partire subito con il caso della piccola Kata, per riaccendere nuovamente i riflettori su questo caso, tre mesi dopo, a ribadire che ancora non si è fatta chiarezza sulla vicenda e non si hanno le risposte sperate.
Le storie trattate nella prima puntata
Successivamente, nelle due ore di diretta, vengono affrontati diversi temi, tra cronaca in tempo reale e vicende riportate alla memoria collettiva. La storia dell’omicidio di Marisa Leo da parte dell’ex compagno Angelo Reina viene affrontata ricordando anche l’agghiacciante omicidio di Maria Chindamo, uccisa e data in pasto maiali, con la testimonianza e le parole del fratello, ospite in studio. Storie di donne che uccise, tra casi di cronaca degli ultimi giorni e risvolti di vicende durate anni (Maria era scomparsa nel 2016) e verità emerse solo recentemente.
Storie italiane, nella prima puntata, torna anche a parlare del caso Farfalle e del relativo scandalo nella ginnastica ritmica con le presunte violenze e gli abusi denunciati da Nina Corradini e scritti, nero su bianco, nel suo libro “Sorridendo sempre”. Anche in questa circostanza, la vicenda era stata precedentemente trattata e seguita, nelle varie fasi, proprio dal programma stesso. Non lascia che la storia e la denuncia si affievolisca ma riporta l’accaduto alle giuste attenzioni, in attesa che la giustizia faccia il suo corso e verifichi le accuse.
Storie Italiane, quelle di oggi e quelle “di ieri” che non devono essere dimenticate
Infine, la diretta si è chiusa con uno sguardo sulla preoccupante condizione giovanile di oggi, con la storia di un ragazzo di Città della Pieve, appena 16enne, pestato da un branco fuori da una discoteca. In collegamento i genitori del ragazzo e in studio, invece, il fratello di un altro giovane, Davide, da 13 mesi in coma per un assurdo e criminale scambio di persona nato dall’intenzione di un pestaggio su commissione. Storie che si specchiano tra di loro e diventano elementi di confronto e riflessione.
In studio e in collegamento, diversi opinionisti -ed esperti, psicologi- commentano i casi di cronaca trattati, tra analisi e riflessioni. Non mancano gli inviati che aggiornano, in diretta, i casi di attualità e cronaca affrontati. E qua avviene qualcosa che, spesso, non è così scontato: non ci sono interruzioni.
Eleonora Daniele lascia parlare -anche per diversi minuti- senza interrompere ma permettendo che raccontino e aggiornino i telespettatori. Sembra banale ma non accade così spesso. In molti programmi, dopo poco, ad accezione di eventuali update eccezionali non ancora noti, si è soliti riprendere le fila del discorso dallo studio, tarpando però il senso stesso dell’essere inviato fisicamente in un luogo. Questo, oggi, non è avvenuto. Il gioco di squadra appare tale, senza un inutile soverchiare.
Eleonora Daniele e il suo “Storie italiane” sono tornati con la cifra stilistica e lo stile asciutto e informativo delle precedenti stagioni, in un coerente incastro tra vicende attuali e più recenti di oggi e casi di cronaca che non devono essere abbandonati al loro destino. Perché più che mai i tempi di oggi e di ieri si somigliano, tristemente, sempre più. I riflettori devono essere spenti quando sulle storie di ieri davvero si può mettere la parola “Fine” e mai dimenticate solo perché, invece, non occupano più le prime pagine di oggi.
Sono tutte storie italiane.